Nei giorni in cui si consumava la crisi del Governo Prodi e durante l'espletamento del mandato esplorativo di Marini, Walter Veltroni dichiarò in più occasioni che il Partito Democratico, in occasione di possibili competizioni elettorali, si sarebbe presentato da solo, cioè senza costituire alcuna alleanza politica (nella foto, Walter Veltroni). Si trattava, in buona sostanza, dell'atto di morte dell'Unione (già Ulivo), ossia la coalizione che aveva portato Romano Prodi a Palazzo Chigi nel 2006 e che aveva governato il Paese per circa due anni. Pensando secondo una logica bipolare e, soprattutto, bipartitica, Veltroni non aveva esistato ad invitare, a sua volta, Berlusconi a presentarsi al corpo elettorale senza gli storici alleati. Nonostante il Cavaliere abbia rifiutato la proposta e costituito un nuovo cartello elettorale sotto le insegne de Il Popolo della Libertà, Veltroni ha continuato per alcuni giorni a sostenere l'opportunità di una posizione elettorale isolazionista. E' di questi giorni, invece, la notizia secondo la quale il PD avrebbe aperto l'uscio ad Antonio Di Pietro ed alla sua Italia dei Valori, tramite la formazione di una federazione elettorale. E' oggettivamente apprezzabile lo sforzo di Veltroni di staccarsi definitivamente dalla sinistra marxista, ma un'alleanza con i dipietristi non può di certo definirsi in linea con i propositi esposti pochi giorni fa. Forse anche a Casa Veltroni ha fatto visita la Sig.ra Matematica, la quale ha gentilmente fatto notare al sindaco di Roma che la presenza di liste centriste o di centro-sinistra potrebbe pericolosamente togliere voti al suo partito, ampliando le possibilità di vittoria del centro-destra? Un possibile apparentamento tra PD e IdV, dunque, oltre a sconfessare i buoni propositi di inizio 2008, lascia trapelare il sospetto che Veltroni e i suoi non siano così certi di poter prevalere alle prossime elezioni politiche.
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