La campagna elettorale è appena iniziata ma le strategie dei partiti appaiono già in via di definizione (nella foto sopra, Clemente Mastella). Oltre ai due blocchi rappresentati dal PD e dal PDL, sulla scena politica futura saranno presenti la Sinistra Arcobaleno e l'alleanza La Destra - Fiamma Tricolore. Oltre ai battibecchi a sinistra sulla collocazione dei Radicali e dei Socialisti, il vero nodo da sciogliere riguarda il centro. La Rosa Bianca di Pezzotta, Baccini e Tabacci ha già precisato che, pur dichiarandosi disposta a dialogare con il centro-destra, non si collocherà all'interno dei due blocchi principali, il tutto in un'ottica antibipolarista. L'UDC, salvo ripensamenti, dovrebbe correre da solo pur di non rinunciare all'utilizzo del simbolo dello scudo crociato, e pure l'UDEUR di Mastella sembra intenzionato a non stringere alleanze né con il PD né con il PDL. A questo punto sorge spontanea un'osservazione: se questi tre partiti, piuttosto piccoli, scelgono di non apparentarsi con i due poli, che motivi hanno per non formare un cartello elettorale di centro? Giova sottolineare, infatti, che Mastella abbandonò l'allora CCD per spostarsi a sinistra e che la Rosa Bianca, pochi giorni fa, è sorta da una costola dell'UDC a causa dell'idea di Casini di riallearsi a Berlusconi. Allo stato attuale, però, sembra che tutti i paletti che tenevano separati questi movimenti siano caduti palesemente. La ragione di fondo dello strappo di Baccini e Tabacci è venuta meno e Mastella, a differenza con il passato, ha sciolto ogni legame con il centro-sinistra. Tutti gli esponenti dei tre movimenti si richiamano al Cristinaesimo Democratico ed alla dottrina sociale della Chiesa Cattolica. A parte il protagonismo di qualcuno, cosa può ancora tenerli separati? E' forse presto per azzardare pronostici sul loro peso elettorale ma, di certo, un'unica lista per i tre partiti potrebbe dare loro notevole giovamento.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento