mercoledì 20 febbraio 2008

Ancora due parole sul giornalismo partecipativo


Dopo Sweet Tweety, ecco un altro collaboratore che si aggrega alla redazione di Reprehensio. Si tratta di Cuc69, che da oggi è il terzo autore di questo blog d'informazione critica e partecipativa. Gli stessi auspici manifestati nel post di ieri, quindi, vengono oggi rinnovati per una migliore resa di questo servizio. L'annuncio dell'ampliamento dello staff e la scelta di pubblicare questa foto, mi offrono l'occasione per una doverosa puntualizzazione. L'immagine sopra proposta, a mio sommesso parere, è molto eloquente (sic!). Premesso che mi piace molto l'arte interpretativa e che 2001: Odissea nello spazio rientra nel novero dei miei film preferiti, la foto in questione ha un significato molto più ampio di quanto potrebbe sembrare. Reprehensio, come già affermato nell'editoriale di presentazione, è stato costituito per fornire un'informazione critica e, soprattutto, partecipativa. Purtroppo, a causa di un linguaggio dolosamente criptico e di un certo modo di intendere l'attività informativa, c'è il forte rischio di andare verso una sorta di passività nella formazione dell'opinione pubblica. In buona sostanza, i lettori ed i telespettatori rischiano di divenire soggetti estranei alla realtà di cui si tratta, quasi come se quanto raccontanto fosse davvero la trama di un film (spesso dell'orrore). L'effetto, alla lunga, potrebbe essere molto simile a quello visibile nella foto proposta: di fronte ai fenomeni, si rischia di restare neutri e distanti, il che equivale a depotenziare il peso dell'opinione pubblica. Il giornalismo partecipativo nasce proprio con lo scopo di favorire l'incontro tra mittenti e destinatari delle notizie, creando una sorta di salotto virtuale, e cercando di affrontare ogni tematica senza faziosità e in modo puramente oggettivo. Il crescente numero degli autori e, seppur lentamente, dei visitatori, può lasciar sperare che questo progetto possa raggiungere i propri scopi.

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